La realizzazione del cavo avviene con il trapano a turbina – che raggiunge 500000 giri al minuto – e la rimozione della parte cariata con quello a micromotore, più lento. Quindi, la forma anatomica del dente è ricostruibile con l’estetico materiale da otturazione color dente.
L’intervento si svolge anche con l’uso di un sistema speciale di isolamento, il set kofferdam. Lo strumento ausiliare è formato da un quadratino in lattice e gancetti fissanti ed è uno strumento indispensabile delle otturazioni ben riuscite. Assicura una buona visibilità, sicurezza massima, e condizioni di sterilità adeguate per svolgere il lavoro. I denti si fanno passare attraverso i buchi fatti sul quadratino in lattice. Il quadratino si fissa sui denti con i gancetti e con l’ausilio di un telaio resta all’infuori della bocca. Per il trattamento occorre l’isolamento contemporaneo di più denti. Quando l’otturazione è pronta, bisogna controllarne l’altezza: si fa mordere una pellicola colorata. L’otturazione deve essere lucidata con l’impasto per la lucidatura e lucidatori di gomma.
Inserto (inlay, onlay)
Dopo la rimozione dell’eventuale otturazione datata e la pulizia della carie si realizza un cavo in modo speciale. In molti casi occorre di recidere un angolo, perché queste parti dentali non sorrette potrebbero spezzarsi a causa della forza masticatrice (in caso di denti trattati alla radice, si inserisce un inserto sostituente, coprente anche gli angoli, il così detto onlay). Se è necessario, bisogna riempire le parti rientranti del cavo con otturazione in composito o materiale vetro-ionomero, quindi si prende l’impronta dentale.
Si prende l’impronta con una sostanza a base di silicone, riempiendo il cucchiaio per le impronte e spingendolo sull’arcata dentale. Per il lavoro odontotecnico occorre anche l’impronta dell’arcata antagonista, ossia l’arcata di fronte a quella trattata. In questo caso si utilizza in genere un materiale per le impronte in alginate.
Sono visibili gli inserti pronti:
